martedì 26 giugno 2012

Carenza di ferro? Allora mela chiodata

La mela chiodata, un integratore storico.


    Fin dal Medioevo le persone che necessitavano di ferro si cibavano di mele nelle quali erano stati inseriti dei chiodi; gli acidi contenuti nella mela ( acido malico e citrico) sciolgono il ferro del chiodo e pertanto la mela stessa si arricchisce di questo prezioso metallo.
Un buon rimedio per stimolare l'assimilazione del ferro consiste nel procurarsi da sei o sette grossi chiodi di ferro non zincati, quelli cioè che possono arrugginire.
I chiodi vanno sterilizzati per alcuni minuti in acqua bollente e poi inseriti in una mela biologica, che dopo 24 ore una volta liberata dai chiodi,potrà essere mangiata; i chiodi vanno pio inseriti in una nuova mela per il giorno successivo.
Non bisogna farsi impressionare dal fatto che la mela nei punti di inserimento del chiodo si presenta nera, il sapore è quasi in variato.
    Si tratta di una terapia assolutamente sensata perchè la ruggine è pericolosa solo nel caso di ferite nella pelle, non lo è se assunta tramite digestione, in quanto lo stomaco armonizza quasi tutto.
Molte volte le cure di ferro con pastiglie e siringhe non servono a molto perché il ferro non viene assimilato.
Invece nella mela chiodata il ferro in forma biologica viene assunto come ferro organico,assimilabile e digeribile.
Questo metodo viene adottato molto spesso da persone vegetariane  che hanno carenza di questo prezioso metallo.

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