Il nome di questo dolce calabrese deriva dall'ebraico e dall'arabo, pita, che significa schiacciata
L'origine di questo dolce si fa risalire al 1700 e viene preparato soprattutto per le cerimonie nuziali.
Per la pasta
una parte di olio di oliva
una di moscato bianco
farina quanto basta per l'impasto che dovrà essere alquanto consistente
Per il ripieno
noci pestate
uvetta
miele d'api
fichi secchi spezzettati
cannella in polvere
Con gli ingredienti sopra citati preparate una sfoglia non sottile, quindi riducetela a strisce larghe, al centro delle quali distribuirete il ripieno costituito da un amalgama di tutti gli ingredienti elencati.
Sollevate i bordi laterali delle strisce di pasta farcite e arrotolatele in modo da formare una torta costituita da una grossa spirale, che dovrà svilupparsi non in altezza, ma con volute concentriche.
Seguendo il suo andamento, versate sul ripieno che avrete lasciato scoperto, un filo di miele.
Cuocete a forno molto caldo fino a quando la "pitta" avrà acquistato un bel colore dorato.
L'origine di questo dolce si fa risalire al 1700 e viene preparato soprattutto per le cerimonie nuziali.
Per la pasta
una parte di olio di oliva
una di moscato bianco
farina quanto basta per l'impasto che dovrà essere alquanto consistente
Per il ripieno
noci pestate
uvetta
miele d'api
fichi secchi spezzettati
cannella in polvere
Con gli ingredienti sopra citati preparate una sfoglia non sottile, quindi riducetela a strisce larghe, al centro delle quali distribuirete il ripieno costituito da un amalgama di tutti gli ingredienti elencati.
Sollevate i bordi laterali delle strisce di pasta farcite e arrotolatele in modo da formare una torta costituita da una grossa spirale, che dovrà svilupparsi non in altezza, ma con volute concentriche.
Seguendo il suo andamento, versate sul ripieno che avrete lasciato scoperto, un filo di miele.
Cuocete a forno molto caldo fino a quando la "pitta" avrà acquistato un bel colore dorato.
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